Tutto inizia quando un’imprenditrice viene a sapere da un’amica, mamma di un bambino autistico, che per affrontare le gravi difficoltà comunicative del figlio viene fatto uso di immagini stampate su carta. Così, immaginando di sostituire le stampe con documenti digitali, è nato un software per la gestione dei file per palmari con touch screen.
Per affrontare i complessi problemi legati alla comunicazione spesso si rivela necessario fondere insieme diverse competenze. È quanto è accaduto con il progetto ALPACA (Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism): palmare per la comunicazione aumentativa e l’alfabetizzazione alternativa per l’autismo. Tutto inizia quando un’imprenditrice, Raffaelangela Pani, viene a sapere da un’amica, mamma di un bambino autistico, che per affrontare le gravi difficoltà comunicative del bambino viene fatto uso di immagini stampate su carta. Così, immaginando di sostituire le stampe con documenti digitali, visualizzabili su supporti mobili, Raffaelangela Pani e i suoi collaboratori dell’impresa Sardiniaweb (attiva dal 1999 nello sviluppo di videogiochi multimediali e fumetti digitali) nel 2007 hanno creato un software per la gestione dei file e lo hanno installato in un palmare con touch screen. Il primo prototipo è stato messo a disposizione del Centro per l’Autismo dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, grazie alla disponibilità del direttore, il neuropsichiatra infantile Giuseppe Doneddu, e testato per sei mesi con alcuni bambini che già utilizzavano in maniera tradizionale la comunicazione per immagini (il sistema Pecs). Poi, messa a punto la versione finale del dispositivo, è iniziata la commercializzazione, principalmente alle Asl: dietro prescrizione di specialisti e rimborsato in base al Nomenclatore Tariffario ministeriale (stabilito dal Decreto Ministeriale 332 del 27 agosto 1999).
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