martedì 18 novembre 2008
sabato 15 novembre 2008
Un breccia nel muro del silenzio. L’ALPACA (neXres 15 novembre 2008)
Un bell’esempio di CAA (Comunicazione Alternativa e Aumentativa) si ha con la nascita di un progetto firmato Sardiniaweb e demominato con l’acronimo Alpaca.
La Comunicazione Aumentativa costituisce un settore della pratica clinica che tenta di compensare disabilità temporanee o permanenti di individui con bisogni comunicativi complessi e per farlo impiega tutte le competenze comunicative dell’individuo, incluse vocalizzazioni e linguaggio verbale residuo, gesti, segni. La comunicazione con ausili basati su nuove tecnologie si inserisce in questo contesto, ed il progetto Alpaca nasce proprio dall’esigenza di disporre di strumenti mobili per la comunicazione alternativa e aumentativa.
Alpaca dunque non è soltando il nome del camelide di origine indiana utilizzato anche, guarda caso, dalla pet therapy verso persone affette da autismo, ma è anche l’acronimo di Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism, ovvero l’ideazione del primo palmare brevettato pensando alle esigenze dei bambini colpiti da forme di autismo.
Questo utilissimo quanto nobile progetto mira a stimolare i sensi dei bambini autistici, aiutandoli a sviluppare le capacità di linguaggio e rafforzare le abilità cognitive. Il software di questo nuovissimo dispositivo multimediale gestisce immagini e tracce audio, oltre al tatto, all’udito e alla vista dei pazienti colpiti da autismo o, più in generale, da qualsivoglia disturbo pervasivo dello sviluppo (ritardo mentale, disfasia grave, morbo di Alzheimer, Sindrome di Down e molti altri)
Attraverso questi comunicatori palmari multimediali il bambino ha a disposizione un menù dal quale poter scegliere un vasto numero di supporti visivi, come foto, parole, frasi o simboli, legati ad espressioni vocali che permettono l’utilizzo del sistema lessicale e grammaticale più adeguato a ciascun soggetto.
Le immagini, i testi o i file audio possono essere personalizzati e creati sulla base della lingua e dei diversi bisogni dei piccoli pazienti, i quali non faranno altro che toccare il touchscreen con le dita.
Questo palmare infatti va a sostituire tutte quelle ingombranti tavolette illustrative che rappresentavano una sorta di alfabeto di immagini utilizzato per la comunicazione non verbale.
Il prototipo è nato nel gennaio 2007 e successivamente è stato perfezionato e testato per circa 3 mesi presso il Centro per i disturbi pervasivi dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari.
Attualmete questo Pda è utilizzato come ausilio tecnologico anche da alcune Asl della Sardegna e in sette mesi sono stati personalizzati e distribuiti 12 apparecchi completi. Superata la fase di prova il sistema ALPACA è pronto per la commercializzazione.
Credo sia stato fatto un bel passo in avanti grazie a questa piccola impresa sarda la quale, senza appoggi influenti o articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche, è riuscita a creare un software che potrebbe davvero aiutare a incrinare quel muro così altro e robusto, prigione di bambini autistici.
Valentina (neXres, 15 novembre 2008)
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giovedì 13 novembre 2008
Ausili didattici (il sole 24 ore scuola, 17 maggio 2007)
Ausili didattici (di Michele Fabbri, il sole 24 ore scuola, 17 maggio 2007)
Il progetto Alpaca (Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism - Dispositivo Palmare per la Comunicazione Aumentativa e Alternativa per l'Autismo) nasce dall'esigenza di "compensare - spiegano i responsabili dell'iniziativa - le disabilità di individui con bisogni comunicativi complessi".
Dal punto di vista tecnologico i lprodotto si basa su un palmare dotato di touch screen che supporta un set di immagini personalizzabili e consente numerose funzioni interattive. Il palmare, a differenza dei disegni su carta utilizzati fino ad ora con i bambini autistici, consente di personalizzare e rafforzare l'interazione, utilizzando immagini che sono vicine all'esperienza emotiva e alla vita reale quotidiana dell'utente come, ad esempio, i suoi cibi preferiti o gli oggetti del suo ambiente domestico. Interagendo con il touch screen, è possibile "sentire come si pronuncia" l'oggetto selezionato e comunicare le azioni collegate a questi oggetti che si desiderano compiere (per esempio "voglio la mela" che è stata toccata). Il progetto, sviluppato da Sardiniaweb, è già stato testato per tre mesi al Centro per i disturbi dell'Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari.
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Un ausilio per l'autismo nato in Sardegna
mensile Il Messaggero Sardo, settembre-ottobre 2008
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venerdì 7 novembre 2008
Palmare multimediale per autistici
Palmare multimediale per autistici
Si chiama Alpaca ed è stato pensato per i bambini
(ANSA) - ROMA, 6 NOV - Si chiama Alpaca ma non è l'animale sudamericano: è uno strumento per i bambini con disturbi pervasivi dello sviluppo, come l'autismo. Il sistema, il cui acronimo sta per Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism, impiega una soluzione che coinvolge tatto, vista e udito in un software su palmare che gestisce immagini e tracce audio ritagliate sulle esigenze del singolo bimbo. I supporti visivi favoriscono la comparsa delle abilita' di linguaggio e comunicazione.
Si chiama Alpaca ed è stato pensato per i bambini
(ANSA) - ROMA, 6 NOV - Si chiama Alpaca ma non è l'animale sudamericano: è uno strumento per i bambini con disturbi pervasivi dello sviluppo, come l'autismo. Il sistema, il cui acronimo sta per Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism, impiega una soluzione che coinvolge tatto, vista e udito in un software su palmare che gestisce immagini e tracce audio ritagliate sulle esigenze del singolo bimbo. I supporti visivi favoriscono la comparsa delle abilita' di linguaggio e comunicazione.
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