mercoledì 30 dicembre 2009
Un palmare per gli autistici (La Nuova Sardegna, Gallura, 30 dicembre 2009)
LA MADDALENA. Un palmare per la terapia dell’autismo. Un progetto tutto sardo sviluppato per portare la comunicazione per immagini all’interno di un dispositivo elettronico portatile. A tutto vantaggio della praticità. Il sistema digitale Alpaca - Alternative Literacy with Pda and augmentative Communication in Autism, vedere il sito www.comunicazionealternativa.it -, un palmare per l’alfabetizzazione alternativa e la comunicazione aumentativa nell’autismo, è stato oggetto dell’incontro, organizzato dalle associazioni “Unione Donne in Italia Gruppo Arcipelago La Maddalena” e “Insieme per il Domani”, svoltosi l’altro ieri nella biblioteca comunale.
Di fronte ad alcune decine di persone (medici, logopedisti, maestre, mamme di La Maddalena, Aggius, Calangianus e Tempio), il comunicatore scientifico Andrea Mameli ha illustrato le caratteristiche del dispositivo elettronico Alpaca, utile nella comunicazione aumentativa e alternativa. Il dispositivo è stato sperimentato nel 2007, per 6 mesi, al centro per i disturbi ervasivi dello sviluppo dell’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari.L’ideatrice del sistema Alpaca, Raffaelangela Pani, ha raccontato la nascita del progetto: «Sentendo le esigenze espresse da un’amica, mamma di un bambino autistico, e le aspettative manifestate dal direttore del centro per l’autismo del Brotzu, il dottor Giuseppe Doneddu, in merito alla terapia per immagini - ha spiegato l’imprenditrice cagliaritana - abbiamo creato un dispositivo che oggi viene prescritto da specialisti e adottato dalle Asl come ausilio tecnologico».
A sottolineare l’importanza di questo genere di incontri per informare le mamme e i terapisti, è intervenuta anche la logopedista Albina Boi, co-dirigente del centro specializzato in disturbi del linguaggio e della comunicazione Logos con sedi a Monserrato, Isili e Sestu.
Franca Vargiu, a nome delle associazioni organizzatrici dell’incontro della Maddalena, ha evidenziato l’importanza di illustrare iniziative di donne e di costruire delle reti che facilitino la circolazione delle informazioni e possano essere di stimolo alla nascita di iniziative imprenditoriali anche alla Maddalena. Alla fine, tutti i partecipanti sono rimasti soddisfatti delle informazioni avute sull’autismo e sui possibili usi del nuovo apparecchio.
Andrea Nieddu - La Nuova Sardegna - 30 dicembre 2009
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giovedì 24 dicembre 2009
Alpaca a La Maddalena il 28 dicembre 2009.
La Maddalena 28 dicembre 2009: presentazione del dispositivo per la comunicazione e la terapia nelle persone con disturbi dello spettro autistico: Alpaca. Organizzano le associazioni Insieme per il domani Onlus e Gruppo Donne in Italia Arcipelago La Maddalena. Biblioteca comunale, 10:00.
Per informazioni: insiemeperildomani@gmail.com
www.comunicazionealternativa.it
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giovedì 5 novembre 2009
Visita Polaris con noi
Video-Fumetto realizzato da Sardiniaweb per Sardegna Ricerche (Cd-Rom distribuito nel corso del Cagliari FestivalScienza: 5-11 novembre 2009). La storia: due studenti compiono una gita a Piscinamanna - Pula (Cagliari) - per conoscere le attività del Parco tecnologico della Sardegna. E gli animali del bosco li aiuteranno a orientarsi tra i laboratori.
Sceneggiatura: Andrea Mameli. Disegni e sviluppo: Cristiano Mattana. Musiche: Romeo Scaccia. Voce: Emanuela Valentino. Coordinamento: Nicoletta Zonchello.
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mercoledì 9 settembre 2009
sabato 1 agosto 2009
giovedì 18 giugno 2009
La sfida del palmare alla disabilità (Il sole 24 ore, 18 giugno 2009, pag. 20)
Il sole 24 ore, 18 giugno 2009, pag. 20. Guido Romeo
Sul fronte della lotta alla disabilità sta crescendo una nuova generazione di strumenti con dispotivi come Alpaca (Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism) e progetti come il Mwa (Mobile wireless accessibility) nato come progetto pilota dell'Ibm. Alpaca, sviluppato dalla cagliaritana Sardiniaweb di Raffaelangela Pani, e da qualche mese in commercio, trasforma un normale palmare in un vero e proprio sistema di comunicazione digitale portatile per bambini con disturbi pervasivi dello sviluppo come l'autismo.
La Comunicazione Aumentativa Alternativa, ideata in Nord America nel 1965, oggi è utilizzata in tutto il mondo per facilitare la comunicazione e come ausilio alla formazione e strumento di riabilitazione, ma Alpaca raduna nel piccolo volume di un palmare una vasta rassegna di immagini come una mela o a verbi come "io voglio" tradizionalmente presentate su cartoncini. Ogni elemento è accessibile con touch screen e associato alla vocalizzazione (ad esempio "mela", oppure: "voglio la mela"). Il dispositivo è stato sperimentato con successo al Centro regionale per l'autismo dell'Azienda Ospedaliera Brotzu, a Cagliari, diretto dal Dottor Giuseppe Doneddu, grazie al quale è stata attuata una serie di modifiche migliorative; ora se ne studiano altre applicazioni. Ma il punto forte del dispositivo cagliaritano è il prezzo, 1.234 euro in base al tariffario di adozione delle Asl, contro i circa 8 mila dollari di quelli americani come il Dynamo della Dynavox, e un database di immagini relative agli oggetti italiani che rendono più immediata la comprensione.
In Spagna, José Juan Cañas Delgado e María José Rodríguez Fortiz dell'Università di Grenada stanno sperimentando Sc@ ut, un software che consente di portare su palmare le immagini create o scaricate sul pc per l'utilizzo da parte di psico- pedagoghi e logopedisti. Il software è ancora in fase precommerciale e gratuitamente scaricabile, ma gli spagnoli stanno valutando un modello di business in grado di sostenerne un ulteriore sviluppo.
Il progetto Mwa, nato come progetto pilota nel 2004, punta invece ad aiutare non-vedenti e ipo-vedenti, sia sul lavoro che nella vita quotidiana. Solo in Italia, l'Inail registra 350mila non vedenti e più di un milione e mezzo di persone con problemi di vista. Il progetto mira a concentrare nello stesso dispositivo mobile tutte le attività normalmente svolte sul tradizionale computer da scrivania e sul telefono cellulare. Il dispositivo scelto è un palmare, il Nokia E61i, che permette l'uso di uno strumento per la comunicazione aumentativa come lo screen reader Talks, e dei portal server WebSphere per il broadcasting delle pagine wap e xhtml e permette anche agli ipovedenti di accedere a tutto il materiale digitale di e-learning, dai documenti digitali ai Podcast.
Il lavoro intelligente sta anche arrivando al capezzale dei pazienti. Nei pressi di Bari, l'ospedale regionale Miulli ha varato una "cittadella della salute" nella quale un'infrastruttura wireless è diventata la chiave di volta per accedere a una nuova generazione di servizi in grado di accelerare il lavoro di medici e infermieri e garantire maggiore qualità di cura ai pazienti. La rete wireless, costituita da Ibm e Cisco Systems consente di tracciare il paziente in ogni suo spostamenti all'interno dei 16mila metri quadri del centro di cura e agli operatori di accedere in tempo reale ai dati più importanti delle cartelle cliniche che a termine dovrebbero diventare integralmente disponibili. Il sistema abilita a una serie di servizi innovativi che stanno già portando in corsia la videoconferenza e il videobroadcast per teleconsulti rapidi con altri specialisti, ma cambia anche la gestione della cura al letto del paziente e permette di localizzare i dispositivi medicali all'interno della struttura per migliorare la logistica e ridurre i tempi di attesa negli esami.
(fonte: pressin.comune.venezia.it anno I / n. 1409 - Il Sole 24 Ore del 18-06-2009)
Sul fronte della lotta alla disabilità sta crescendo una nuova generazione di strumenti con dispotivi come Alpaca (Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism) e progetti come il Mwa (Mobile wireless accessibility) nato come progetto pilota dell'Ibm. Alpaca, sviluppato dalla cagliaritana Sardiniaweb di Raffaelangela Pani, e da qualche mese in commercio, trasforma un normale palmare in un vero e proprio sistema di comunicazione digitale portatile per bambini con disturbi pervasivi dello sviluppo come l'autismo.
La Comunicazione Aumentativa Alternativa, ideata in Nord America nel 1965, oggi è utilizzata in tutto il mondo per facilitare la comunicazione e come ausilio alla formazione e strumento di riabilitazione, ma Alpaca raduna nel piccolo volume di un palmare una vasta rassegna di immagini come una mela o a verbi come "io voglio" tradizionalmente presentate su cartoncini. Ogni elemento è accessibile con touch screen e associato alla vocalizzazione (ad esempio "mela", oppure: "voglio la mela"). Il dispositivo è stato sperimentato con successo al Centro regionale per l'autismo dell'Azienda Ospedaliera Brotzu, a Cagliari, diretto dal Dottor Giuseppe Doneddu, grazie al quale è stata attuata una serie di modifiche migliorative; ora se ne studiano altre applicazioni. Ma il punto forte del dispositivo cagliaritano è il prezzo, 1.234 euro in base al tariffario di adozione delle Asl, contro i circa 8 mila dollari di quelli americani come il Dynamo della Dynavox, e un database di immagini relative agli oggetti italiani che rendono più immediata la comprensione.
In Spagna, José Juan Cañas Delgado e María José Rodríguez Fortiz dell'Università di Grenada stanno sperimentando Sc@ ut, un software che consente di portare su palmare le immagini create o scaricate sul pc per l'utilizzo da parte di psico- pedagoghi e logopedisti. Il software è ancora in fase precommerciale e gratuitamente scaricabile, ma gli spagnoli stanno valutando un modello di business in grado di sostenerne un ulteriore sviluppo.
Il progetto Mwa, nato come progetto pilota nel 2004, punta invece ad aiutare non-vedenti e ipo-vedenti, sia sul lavoro che nella vita quotidiana. Solo in Italia, l'Inail registra 350mila non vedenti e più di un milione e mezzo di persone con problemi di vista. Il progetto mira a concentrare nello stesso dispositivo mobile tutte le attività normalmente svolte sul tradizionale computer da scrivania e sul telefono cellulare. Il dispositivo scelto è un palmare, il Nokia E61i, che permette l'uso di uno strumento per la comunicazione aumentativa come lo screen reader Talks, e dei portal server WebSphere per il broadcasting delle pagine wap e xhtml e permette anche agli ipovedenti di accedere a tutto il materiale digitale di e-learning, dai documenti digitali ai Podcast.
Il lavoro intelligente sta anche arrivando al capezzale dei pazienti. Nei pressi di Bari, l'ospedale regionale Miulli ha varato una "cittadella della salute" nella quale un'infrastruttura wireless è diventata la chiave di volta per accedere a una nuova generazione di servizi in grado di accelerare il lavoro di medici e infermieri e garantire maggiore qualità di cura ai pazienti. La rete wireless, costituita da Ibm e Cisco Systems consente di tracciare il paziente in ogni suo spostamenti all'interno dei 16mila metri quadri del centro di cura e agli operatori di accedere in tempo reale ai dati più importanti delle cartelle cliniche che a termine dovrebbero diventare integralmente disponibili. Il sistema abilita a una serie di servizi innovativi che stanno già portando in corsia la videoconferenza e il videobroadcast per teleconsulti rapidi con altri specialisti, ma cambia anche la gestione della cura al letto del paziente e permette di localizzare i dispositivi medicali all'interno della struttura per migliorare la logistica e ridurre i tempi di attesa negli esami.
(fonte: pressin.comune.venezia.it anno I / n. 1409 - Il Sole 24 Ore del 18-06-2009)
mercoledì 17 giugno 2009
Storie Sociali Digitali
Sardiniaweb®, dalla convergenza tra Alpaca® e ScienzaFumetti®, sta realizzando un nuovo progetto: le Storie Sociali Digitali.
L’esigenza è quella espressa dagli operatori scolastici, ma anche dagli educatori e dagli insegnanti: creare un repertorio di storie sociali (in italiano) utili per migliorare l'interazione, specie all’interno del contesto classe.
[A SINISTRA: SALUTARE (Fabrizio Pani, 2009)]
Alcune tra le caratteristiche del progetto Storie Sociali Digitali saranno la semplicità dei messaggi, la vivacità dei prodotti multimediali, l'aderenza alle necessità reali e ai reali contesti in cui questo genere di storie si svolgono.
La tecnica per la creazione delle Storie Sociali Digitali è quella già impiegata da Sardiniaweb nel progetto scienzAfumetti: dai disegni si passa alle animazioni digitali cui successivamente vengono associate le voci narranti: quelle che nel fumetto sono espresse con i baloon e le onomatopee; oltre ai suoni, ai rumori e eventuali musiche di sottofondo.
I fruitori delle Storie Sociali Digitali prodotte da Sardiniaweb saranno: prevalentemente bambini e ragazzi affetti da patologie dello spettro autistico, in particolare quelli che nelle terapie riabilitative utilizzano la metodologia delle Storie Sociali allo scopo di acquisire o rafforzare le abilità sociali e di relazione di base; familiari dei bambini e dei ragazzi affetti da patologie dello spettro autistico, interessati a rafforzare le abilità sociali nell’interazione domestica e/o tra familiari; operatori della scuola, per i quali le Storie Sociali sopossono costituire un valido sostgno nelle situazioni tipiche del constesto classe.
[A DESTRA: MANGIARE (Fabrizio Pani, 2009)]
In base alle esigenze manifestate dagli operatori, dagli insegnanti e dai genitori sono state scelte alcune storie sociali da trasporre su supporto digitale per mezzo della tecnica del video fumetto.
Tra le pubblicazioni più significative in materia segnaliamo:
- "Storie sociali per l’autismo. Sviluppare le competenze interpersonali e le abilità sociali" di Caroline Smith (Erickson, 2006)
- "Il libro delle storie sociali. Ad uso delle persone con disturbi autistici per apprendere le abilità sociali" di Carol Gray (Vannini, 2004).
Per approfondire:
- Le storie sociali: cosa sono? (Paola Romitell)
- Social Stories ed il Profilo Cognitivo nella Sindrome di Asperger (Arturo Mona)
- Insegnare le abilità sociali (da un articolo di Kent Moreno, West Virginia Autism Training Center, USA)
L’esigenza è quella espressa dagli operatori scolastici, ma anche dagli educatori e dagli insegnanti: creare un repertorio di storie sociali (in italiano) utili per migliorare l'interazione, specie all’interno del contesto classe.
[A SINISTRA: SALUTARE (Fabrizio Pani, 2009)]
Alcune tra le caratteristiche del progetto Storie Sociali Digitali saranno la semplicità dei messaggi, la vivacità dei prodotti multimediali, l'aderenza alle necessità reali e ai reali contesti in cui questo genere di storie si svolgono.
La tecnica per la creazione delle Storie Sociali Digitali è quella già impiegata da Sardiniaweb nel progetto scienzAfumetti: dai disegni si passa alle animazioni digitali cui successivamente vengono associate le voci narranti: quelle che nel fumetto sono espresse con i baloon e le onomatopee; oltre ai suoni, ai rumori e eventuali musiche di sottofondo.
I fruitori delle Storie Sociali Digitali prodotte da Sardiniaweb saranno: prevalentemente bambini e ragazzi affetti da patologie dello spettro autistico, in particolare quelli che nelle terapie riabilitative utilizzano la metodologia delle Storie Sociali allo scopo di acquisire o rafforzare le abilità sociali e di relazione di base; familiari dei bambini e dei ragazzi affetti da patologie dello spettro autistico, interessati a rafforzare le abilità sociali nell’interazione domestica e/o tra familiari; operatori della scuola, per i quali le Storie Sociali sopossono costituire un valido sostgno nelle situazioni tipiche del constesto classe.
[A DESTRA: MANGIARE (Fabrizio Pani, 2009)]
In base alle esigenze manifestate dagli operatori, dagli insegnanti e dai genitori sono state scelte alcune storie sociali da trasporre su supporto digitale per mezzo della tecnica del video fumetto.
Tra le pubblicazioni più significative in materia segnaliamo:
- "Storie sociali per l’autismo. Sviluppare le competenze interpersonali e le abilità sociali" di Caroline Smith (Erickson, 2006)
- "Il libro delle storie sociali. Ad uso delle persone con disturbi autistici per apprendere le abilità sociali" di Carol Gray (Vannini, 2004).
Per approfondire:
- Le storie sociali: cosa sono? (Paola Romitell)
- Social Stories ed il Profilo Cognitivo nella Sindrome di Asperger (Arturo Mona)
- Insegnare le abilità sociali (da un articolo di Kent Moreno, West Virginia Autism Training Center, USA)
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venerdì 29 maggio 2009
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