Per questo motivo il 3 Dicembre, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità e in attuazione dell’azione 64 dell’Agenda digitale europea, la Commissione europea ha proposto nuove norme per favorire l’accessibilità dei siti web degli enti pubblici, che prevedono, a partire dalla fine del 2015, l’introduzione di elementi di accessibilità obbligatori e uniformati a livello di Unione Europea per 12 tipologie di siti internet.
I principali beneficiari della proposta sarebbero gli 80 milioni di cittadini europei disabili e gli 87 milioni di cittadini europei di età superiore a 65 anni. Le persone affette da menomazioni visive potranno infatti ascoltare le descrizioni delle immagini utilizzando un lettore di schermo, mentre i cittadini affetti da menomazioni uditive potranno leggere le didascalie dei file audio e tutti gli elementi di un sito internet potranno essere esplorati con tastiera e mouse.
Una volta attuata, la proposta contribuirebbe inoltre a sviluppare un mercato europeo dell’accessibilità del web per un valore stimato a 2 miliardi di euro (tale mercato attualmente realizza solo il 10% del proprio potenziale).
La proposta stimolerebbe inoltre il mercato europeo dello sviluppo del web e delle tecnologie assistive che attualmente realizza solo il 10% del proprio potenziale. Un’unica serie di norme in materia di accessibilità consentirebbe agli operatori di offrire i propri prodotti e servizi in tutta l’Unione, evitando difficoltà e costi di adattamento supplementari.
Il concetto di accessibilità del web rimanda ai principi e alle tecniche cui attenersi nella costruzione di siti internet per rendere il contenuto accessibile a tutti gli utenti, in particolare alle persone con disabilità. In questo ambito esistono orientamenti riconosciuti a livello internazionale e neutri sul piano tecnologico: si tratta dei criteri di successo e dei requisiti di conformità al livello AA contenuti nella versione 2.0 delle Linee guida per l’accessibilità dei contenuti Web (WCAG 2.0) emanate dal World Wide Web Consortium (W3C).
Nell’ambito del mandato M/376 (European Accessibility Requirements for Public Procurement of Products and Services in the ICT Domain, European Commission Standardization Mandate M 376, Phase 2) conferito dalla Commissione europea è in corso di elaborazione una norma europea concernente l’accessibilità del web basata sulle suddette Linee guida che potrebbe essere disponibile già nel 2014.
Un esempio di ricerca finanziata dall’UE è il progetto WAI-Age, che ha analizzato le esigenze specifiche degli utenti anziani ed è stato integrato nel riesame delle WCAG 2.0.
La Commissione collaborerà con i governi, le imprese e le organizzazioni del settore, come il Forum europeo delle disabilità, per mettere a frutto gli impegni in atto e le spese nazionali già stanziate a favore dell’accessibilità dei siti web degli enti pubblici, nonché per accelerare l’adozione e l’attuazione di queste norme fondamentali.
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