sabato 15 novembre 2008

Un breccia nel muro del silenzio. L’ALPACA (neXres 15 novembre 2008)

alpaca
Un bell’esempio di CAA (Comunicazione Alternativa e Aumentativa) si ha con la nascita di un progetto firmato Sardiniaweb e demominato con l’acronimo Alpaca.
La Comunicazione Aumentativa costituisce un settore della pratica clinica che tenta di compensare disabilità temporanee o permanenti di individui con bisogni comunicativi complessi e per farlo impiega tutte le competenze comunicative dell’individuo, incluse vocalizzazioni e linguaggio verbale residuo, gesti, segni. La comunicazione con ausili basati su nuove tecnologie si inserisce in questo contesto, ed il progetto Alpaca nasce proprio dall’esigenza di disporre di strumenti mobili per la comunicazione alternativa e aumentativa.
Alpaca dunque non è soltando il nome del camelide di origine indiana utilizzato anche, guarda caso, dalla pet therapy verso persone affette da autismo, ma è anche l’acronimo di Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism, ovvero l’ideazione del primo palmare brevettato pensando alle esigenze dei bambini colpiti da forme di autismo.
Questo utilissimo quanto nobile progetto mira a stimolare i sensi dei bambini autistici, aiutandoli a sviluppare le capacità di linguaggio e rafforzare le abilità cognitive. Il software di questo nuovissimo dispositivo multimediale gestisce immagini e tracce audio, oltre al tatto, all’udito e alla vista dei pazienti colpiti da autismo o, più in generale, da qualsivoglia disturbo pervasivo dello sviluppo (ritardo mentale, disfasia grave, morbo di Alzheimer, Sindrome di Down e molti altri)
Attraverso questi comunicatori palmari multimediali il bambino ha a disposizione un menù dal quale poter scegliere un vasto numero di supporti visivi, come foto, parole, frasi o simboli, legati ad espressioni vocali che permettono l’utilizzo del sistema lessicale e grammaticale più adeguato a ciascun soggetto.
Le immagini, i testi o i file audio possono essere personalizzati e creati sulla base della lingua e dei diversi bisogni dei piccoli pazienti, i quali non faranno altro che toccare il touchscreen con le dita.
Questo palmare infatti va a sostituire tutte quelle ingombranti tavolette illustrative che rappresentavano una sorta di alfabeto di immagini utilizzato per la comunicazione non verbale.
Il prototipo è nato nel gennaio 2007 e successivamente è stato perfezionato e testato per circa 3 mesi presso il Centro per i disturbi pervasivi dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari.
Attualmete questo Pda è utilizzato come ausilio tecnologico anche da alcune Asl della Sardegna e in sette mesi sono stati personalizzati e distribuiti 12 apparecchi completi. Superata la fase di prova il sistema ALPACA è pronto per la commercializzazione.
Credo sia stato fatto un bel passo in avanti grazie a questa piccola impresa sarda la quale, senza appoggi influenti o articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche, è riuscita a creare un software che potrebbe davvero aiutare a incrinare quel muro così altro e robusto, prigione di bambini autistici.

Valentina (neXres, 15 novembre 2008)

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